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«Povero e sventurato quel popolo che non conosce nessuna gloria patria, nessuna elementare storia degli avi, a cui chiedere ispirazione di scienza e di valore, esso è condannato a cullarsi spensieratamente nella corruzione, nell'ignavia e nell'ignoranza! Se ogni città scrivesse i suoi avvenimenti memorabili [...], se conoscesse gli uomini [...], se studiasse monumenti [...], se avesse insomma la sua storia particolare, allora si comprenderebbe pienamente la storia regionale, nazionale, generale e universale». Questi concetti scolpiti nella prefazione di Salvatore Bordone Pagliaro alla sua "Mistretta antica e moderna" del 1902, mi sono tornati alla mente mentre trascrivevo gli atti manoscritti dell'"Inchiesta sulle condizioni sociali ed economiche 1875-1876" relativi a Barcellona Pozzo di Gotto e, ancora più, leggendo la rara "Raccolta di memorie" della stessa città, stampata a Torino nel 1864. Lo scenario è quello di un grande borgo della provincia siciliana con gli atavici problemi della povertà [...]. Era la situazione di tanti altri paesi di tutte le province italiane in generale e di quelle siciliane in particolare di quel periodo storico [...]». (Dalla nota del curatore: Tindaro Gatani)